Ho il massimo rispetto per la vita e non mi permetterei mai di sfruttare il dolore altrui per le mie affermazioni.
I numerosi suicidi di imprenditori che hanno purtroppo funestato il 2013 mi portano tuttavia a fare una considerazione: perché darsi per vinti, perché lasciarsi prendere dalla disperazione prima di fare un ultimo tentativo?
Lo so, la depressione e il desiderio di farla finita sono difficili da superare e spesso non si riesce più a guardare un po' più in là.
Senza avere la pretesa di proporre una panacea, vorrei però suggerire a chi non trova lavoro, a chi non riesce a creare impresa intorno alle proprie idee, a chi le ha provate tutte, di fare un tentativo in Estonia.
L'Estonia è un Paese non lontano dall'Italia (a meno di 3 ore di aereo, e con Ryanair bastano poche decine di euro), ha standard di vita paragonabili a quelli italiani e il clima per chi vuole fare nuovi investimenti è molto favorevole.
Riporto qui sotto il testo di un articolo che ho scritto recentemente. Pensateci: ne vale la pena.
Estonia: qualità scandinava a costi convenienti
Flessibilità ed aperture
sono le caratteristiche e i principi pervasivi della politica economica estone.
Valerio Alessandroni (valerio@alessandroni.net)
L’Estonia è una
‘e-country’ con un clima commerciale molto favorevole e vantaggi economici per
le imprese, aperto alla crescita.
Tutti gli ultimi governi
hanno confermato i principi del successo economico estone: un bilancio statale
equilibrato, leggi liberali su commercio e investimenti e l’obiettivo di
entrare nell’eurozona, che è stato raggiunto nel Gennaio del 2011. Oggi,
quindi, la valuta estone è l’euro. L’attuale Premier Ansip guida il governo dal
2005 ed ha vinto due elezioni consecutive nel 2007 e 2011: una stabilità
politica corroborata dal fatto che il Capo dello Stato Ilves è in carica dal
2006. E’ quindi probabile che almeno fino alle prossime elezioni nel 2015 (ma
non è da escludere per allora una riconferma di Ansip) l’Estonia avrà avuto la
stessa coppia Capo dello Stato/Capo del Governo per 10 anni consecutivi. Una
circostanza rara se non unica nel mondo, tanto più notevole se si aggiunge che
anche la Presidente del Parlamento estone Ergma è la stessa dal 2007 ad oggi (fonte:
sito dell’Ambasciata Italiana a Tallinn).
Rating favorevoli
Il 9 Dicembre 2010, l’Estonia è diventata il 34° Paese membro dell’OECD – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il 9 Dicembre 2010, l’Estonia è diventata il 34° Paese membro dell’OECD – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
I rating internazionali
sul credito sono tutti favorevoli: Moody's: A1, outlook
stabile; Standard & Poor's: AA-, outlook stabile; Fitch: A+, outlook stabile.
Il Wall Street Journal
and Heritage Foundation's Index of Economic Freedom 2011 classifica l’Estonia come
una delle economie più libere del mondo, ponendola al 14° posto fra 183 Paesi.
L’Estonia è inoltre 12a
fra 141 Paesi nell’Economic Freedom of the World 2010 Report, un rapporto annuale
compilato con il contributo di oltre 50 diversi istituti di ricerca. Fra i
Paesi EU, l’Estonia è terza dopo Irlanda e UK.
Il World Economic
Forum's Global Competitiveness Index 2010-2011 pone l’Estonia al 33° posto fra
139 Paesi. L’indagine, condotta fra leader commerciali, misura la competitività
economica in base a una combinazione di tecnologia, qualità delle istituzioni
pubbliche e ambiente macroeconomico.
La crisi economica in Estonia
Nel periodo 2000–2008, l’economia
estone è cresciuta in media del 7% all’anno, ponendo l’Estonia fra i tre Paesi EU
con il prodotto interno lordo (GDP) reale in crescita più veloce. Durante tale periodo,
l’Estonia ha compiuto un grosso balzo nel miglioramento dello standard di vita
medio, aumentando il suo GDP pro capite dal 45% nel 2000 al 67% nel 2008, rispetto
al riferimento EU27.
La situazione economica
è cambiata nella primavera del 2007, quando le banche hanno stretto le maglie
del credito, la fiducia dei consumatori è diminuita e il mercato immobiliare è declinato.
Il veloce incremento del reddito è proseguito, ma all’inizio del 2008 l’insicurezza
è aumentata e i consumi privati hanno cominciato a diminuire. Anche gli
investimenti nel settore privato hanno visto una contrazione e il trend
negativo si è accentuato.
Nell’autunno del 2008, la
crisi economica ha raggiunto il culmine, provocando un rapido collasso delle capacità
di esportazione, peggiorando la disponibilità di credito e aumentando
ulteriormente l’insicurezza delle imprese e dei privati. La diminuzione
complessiva del GDP nel 2009 è stata del 13,9%.
La crescita economica è tornata positiva nel 2° trimestre del 2010, con una crescita del GDP del 3,1%. Il GDP estone è aumentato del 6,6% nel 4° trimestre del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 4° trimestre, alla crescita del GDP ha contribuito soprattutto la ripresa della produzione. Complessivamente, nel 2010, la crescita annuale del GDP è stata del 3,1% rispetto all’anno precedente.
La crescita economica è tornata positiva nel 2° trimestre del 2010, con una crescita del GDP del 3,1%. Il GDP estone è aumentato del 6,6% nel 4° trimestre del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 4° trimestre, alla crescita del GDP ha contribuito soprattutto la ripresa della produzione. Complessivamente, nel 2010, la crescita annuale del GDP è stata del 3,1% rispetto all’anno precedente.
La crescita
dell’economia estone si è attestata nel 2012 intorno al 4%, dopo un analogo
incremento nel 2011, trainata dalle esportazioni. Tale crescita ha aumentato la
fiducia dei consumatori e ha ridato stimolo alla domanda interna. L’anno
prossimo il contributo della domanda interna alla crescita economica aumenterà,
grazie alla spesa crescente nei consumi e negli investimenti privati. Potrebbe
contribuire anche una probabile diminuzione dell’IVA, dall’attuale 20% al 19%. Nel
periodo 2013-2015, la crescita economica dell’Estonia è prevista stabile,
intorno al 3,5%.
Tassazione semplice
Il regime di tassazione
estone è semplice, senza ‘extra nascosti’. Per incoraggiare le imprese ad
espandere le loro attività, tutti gli utili reinvestiti sono stati esentati
dalla tassazione sul reddito. Gli utili ridistribuiti, ad esempio sotto forma
di dividendi, sono tassati al 21%.
Il sistema dell’IVA è in
armonia con i requisiti EU. I datori di lavoro pagano una tassa di
assicurazione sociale e sanitaria pari al 33% dello stipendio lordo.
Il sistema bancario,
connesso al sistema scandinavo, è moderno ed efficiente. Oltre il 90% delle
banche che operano in Estonia sono di proprietà scandinava. Le banche estoni,
tra le più forti e meglio regolamentate nella regione, offrono servizi interni
e internazionali a prezzi molto competitivi. Imprese locali e internazionali offrono una gamma complete di
servizi finanziari, assicurativi, contabili e legali.
L’economia aperta,
l’eccellente rete di trasporti e la sua posizione centrale rendono l’Estonia
una base ideale per la produzione e la distribuzione. Per questo motivo, il
Paese ha acquisito una quota considerevole del commercio di transito attraverso
il Mare Baltico. Il porto profondo di Muuga, con la sua zona franca, è uno dei
più avanzati della regione, operando come porto di scambio fra i mercati del Baltico
e l’area CIS. Il nuovo porto multifunzionale di Sillamäe è il porto più a
oriente dell’EU.
Linee passeggeri e
mercantili permettono il rapido attraversamento del Mare Baltico, mentre linee
aeree dirette permettono il semplice accesso alla capitale Tallinn dalle
maggiori capitali europee. A ciò si aggiunge l’aeroporto di Tartu, nel sud
dell’Estonia.
Elevata internettizzazione
Gli investitori esterni, soprattutto nordici, hanno già portato considerevoli moli di denaro nelle reti ad alta tecnologia e di comunicazione per modernizzare l’infrastruttura informatica e di comunicazione in Estonia. Di conseguenza, il settore delle telecomunicazioni estone è uno dei più sviluppati nell’Europa centrale ed orientale. Non esiste luogo, in Estonia, che non sia coperto dalla rete mobile o dove Internet non sia accessibile.
Gli investitori esterni, soprattutto nordici, hanno già portato considerevoli moli di denaro nelle reti ad alta tecnologia e di comunicazione per modernizzare l’infrastruttura informatica e di comunicazione in Estonia. Di conseguenza, il settore delle telecomunicazioni estone è uno dei più sviluppati nell’Europa centrale ed orientale. Non esiste luogo, in Estonia, che non sia coperto dalla rete mobile o dove Internet non sia accessibile.
Gli analisti
internazionali considerano l’Estonia leader nell’Europa orientale per l’accesso
DSL in larga banda. In termini di penetrazione della tecnologia DSL per linea
telefonica, l’Estonia si colloca oggi fra i primi 10 Paesi del mondo. Oltre ai
punti di accesso fisico a Internet, vi sono più di 1.100 zone wifi gratuite.
Altissimo è il livello
di “internettizzazione” del Paese: l’Estonia, Paese dove è stato inventato Skype,
è famosa al mondo per il suo ‘e-government’. Si vota per le politiche e si
pagano le imposte ‘on line’. Internet è molto diffuso nel sistema economico e
bancario. Come riconoscimento di tale realtà, Tallinn è stata scelta
dall’Unione Europea quale sede dell’Agenzia UE per l’Information Technology.
Import/export
Nel 2010, il 74,5% del commercio estone complessivo ha riguardato Paesi membri EU. Nello stesso anno, il valore dei beni esportati dall’Estonia verso i Paesi dell’Unione Europea (EU27) è stato di 5,99 miliardi di euro (69% delle esportazioni estoni complessive). Rispetto al 2009, le esportazioni nei Paesi EU27 sono aumentate del 33%, quelle verso Paesi terzi del 39%.
Nel 2010, il 74,5% del commercio estone complessivo ha riguardato Paesi membri EU. Nello stesso anno, il valore dei beni esportati dall’Estonia verso i Paesi dell’Unione Europea (EU27) è stato di 5,99 miliardi di euro (69% delle esportazioni estoni complessive). Rispetto al 2009, le esportazioni nei Paesi EU27 sono aumentate del 33%, quelle verso Paesi terzi del 39%.
Le importazioni dai
Paesi EU27 hanno raggiunto nel 2010 i 7,4 miliardi di euro, pari all’80% delle
importazioni totali. Rispetto al 2009, le importazioni dai Paesi EU sono
aumentate del 26%, quelle da Paesi terzi del 31%.
I partner commerciali
principali dell’Estonia sono Finlandia, Svezia, Lettonia e Russia. L’Estonia esporta
principalmente macchinari e apparecchiature, prodotti minerali, prodotti agricoli
e di preparazione alimentare, legname (prodotti in legno) e metalli (prodotti
in metallo). Le importazioni principali sono macchinari e apparecchiature,
prodotti minerali e prodotti agricoli e di preparazione alimentare.
Agli investitori
stranieri è garantito un terreno di gioco piano con le imprese locali, che
include il rimpatri senza vincoli degli utili e dei capitali e il diritto di
acquistare terreno. Vi è una disponibilità in rapida crescita di edifici
commerciali e per uffici di alta qualità, inclusa una serie di parchi industriali.
Le zone franche del Porto di Muuga e di Sillamäe hanno ulteriormente aumentato
l’interesse degli investitori stranieri.
Molti costi, come quelli
dell’energia, del lavoro, dei servizi di trasporto, delle telecomunicazioni e
delle spese per la proprietà, sono notevolmente più bassi che in altre parti
della regione baltica. Ad esempio, il salario mensile medio è stato di 784€ nel
2009 e di 792€ nel 2010. Nel 2011 si è registrata una crescita del 3,5%.
Capitale straniero
In sintesi, l’Estonia ha
acquisito un’ottima reputazione per l’elevata qualità dei suoi prodotti, che
spaziano in un’ampia gamma di settori. Gli investitori possono quindi trovare
livelli di qualità scandinavi a costi più bassi.
Oggi, le imprese
straniere sono presenti in molti settori dell’economia estone. Banche e telecomunicazioni
sono dominate da imprese nordiche, ma le industrie alimentare ed elettronica,
ad esempio, si basano fortemente su capitale straniero.
La posizione geografica
dell’Estonia (e, conseguentemente, i suoi consolidati rapporti e le vicinanze
storico-culturali con i Paesi limitrofi) la rende un ottimo punto di partenza
per la successiva penetrazione nei mercati circostanti: a Sud gli altri Paesi
baltici, a Nord quelli nordico-scandinavi (Finlandia, Svezia e Norvegia), a Est
le regioni nordoccidentali della Federazione Russa.
Box – Ottimi rapporti
I rapporti bilaterali
italo-estoni sono eccellenti in tutte le loro articolazioni. Dal punto di vista
politico, nel Parlamento estone è stato creato dal 1993 un gruppo di amicizia
italo-estone composto da deputati in rappresentanza di tutti i partiti presenti
in Parlamento. Da segnalare inoltre che l’Italia, che non aveva mai formalmente
riconosciuto la sovranità sovietica sui Paesi baltici dopo l’occupazione di
questi ultimi, ha prontamente preso atto della riacquisita indipendenza,
inviando sin dal 1991 un Ambasciatore a Tallinn, ed ha poi dato il suo appoggio
alla richiesta estone di ammissione all’Unione Europea ed alla NATO.
Le relazioni in campo
culturale tra Italia ed Estonia sono disciplinate dall’Accordo sulla
Cooperazione culturale, scientifica e tecnologica firmato il 22 maggio 1997 a
Tallinn ed in vigore dal 30 gennaio 2000. Per ciò che riguarda la diffusione
della lingua italiana, vi è presso
l'Università di Tallinn un corso di laurea in lingua italiana che registra ogni
anno sempre più iscrizioni; inoltre in Estonia è attivo un lettorato di ruolo presso l’Università di
Tartu.
La collettività italiana
residente in Estonia ed iscritta negli schedari consolari (AIRE)
dell’Ambasciata era pari (alla data del 31 gennaio 2013) a 247 unità. Le
attività lavorative sono concentrate nel settore della piccola imprenditoria e
soprattutto della ristorazione, dell’importazione di prodotti tipici e dei
servizi di consulenza legale e societaria. Vengono poi svolte attività nel
settore degli investimenti immobiliari e finanziari o lavoro subordinato nel
campo della ristorazione. Gli immigrati più giovani tendono ad essere impiegati
nel campo dell’informatica.
Box – Macchinari, attrezzature e costruzioni
Il settore dei
macchinari e delle attrezzature ha conosciuto in Estonia uno sviluppo positivo negli
ultimi anni. Le aziende attive nel settore dei macchinari sono circa 130: esse
sono tutte di dimensioni medio-piccole ed impiegano un totale di circa 3 mila
addetti. Il volume complessivo di affari nel 2010 (ultimi dati statistici
disponibili) è stato di circa 200 milioni di Euro con un profitto netto di
oltre 10 milioni di Euro.
Ciononostante ci sono
promettenti finestre di opportunità per gli esportatori italiani anche in
considerazione dell'ottima reputazione del ‘made in Italy’. La domanda è in forte
crescita: nel 2011 le importazioni dall'estero in questo comparto sono state
pari a 1005 milioni di Euro, con un aumento di quasi il 70% rispetto al 2010.
Dopo l'indipendenza del
1990 il settore delle costruzioni ha conosciuto un grande sviluppo, solo parzialmente
rallentato dalla crisi finanziaria del 2008. Le prospettive per il prossimo
futuro si presentano ancora molto interessanti. Di tale sviluppo hanno
beneficiato nel recente passato anche investitori italiani (soprattutto nella
costruzione di alberghi e centri commerciali). Questa esperienza di una forte
presenza italiana, in aggiunta all'ottima reputazione dei materiali di
costruzioni italiani presso gli operatori estoni rendono il comparto
particolarmente promettente anche per le nostre esportazioni in Estonia.
(fonte: sito
infoMercatiEsteri a cura del Ministero degli Affari Esteri)
Per maggiori informazioni è sufficiente contattarmi: potrò fornire ogni tipo di supporto.
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