12.24.2009

Verso il saldatore cibernetico

Una professione oggi un po' trascurata, quella del saldatore meccanico, che può tuttavia riservare molte soddisfazioni

Fumi, odore di bruciato, metallo incandescente, campi elettromagnetici, schermi di protezione. L'immaginario collettivo si raffigura così il saldatore meccanico, che vive in un ambiente inquinato e pericoloso. E' vero, spesso è così. Tuttavia, la professione del saldatore sta rapidamente evolvendo verso condizioni più sofisticate, sicure e confortevoli. Il futuro obiettivo, che potrebbe essere raggiunto entro il 2020, è quello del 'saldatore cibernetico', una specializzazione che rientrerà nel più vasto mondo della meccatronica.
E' quanto ha affermato Mauro Scasso, Segretario generale dell'Istituto Italiano della Saldatura (IIS) in occasione di Eurojoin 7, settimo congresso europeo sulla tecnologia della saldatura organizzato insieme alla European Federation for Welding, Joining and Cutting (EWF), che si è svolta a Venezia lo scorso mese di maggio in concomitanza con GNS 5, la quinta edizione delle giornate italiane della saldatura.
L’Istituto Italiano della Saldatura aveva già organizzato, per conto di EWF, la seconda edizione di Eurojoin a Firenze nel 1994 e da allora sono state tenute con successo altre quattro edizioni. Nella settima edizione sono state presentate congiuntamente esperienze italiane ed europee sul tema prevalente dell'innovazione. I lavori si sono articolati in sei sessioni tecniche parallele ed in sei Corsi tecnici su argomenti specifici. Hanno completato la manifestazione una sessione poster ed una esposizione riservata ai 28 sponsor.
IIS è un Ente privato senza fini di lucro, fondato nel 1948, i cui compiti principali sono la formazione, la ricerca, la certificazione, la diagnostica e l’assistenza tecnica nel campo della fabbricazione mediante saldatura.
Eretto ad Ente Morale dal Presidente della Repubblica nel 1961, l’Istituto Italiano della Saldatura si è trasferito nel 1988 nell'attuale sede genovese, comprendente uffici e laboratori. Esso occupa circa 190 persone, due terzi delle quali sono diplomate o laureate.
"Nell'Istituto convivono due culture: una tecnica, di trasferimento tecnologico all'industria, e una scientifica, più orientata alla ricerca", ha affermato Scasso. "Tutto ciò in un mercato, quello italiano, che è il secondo per importanza in Europa, dopo quello tedesco. D'altra parte, oggi la saldatura è una tecnologia 'madre', se si considera che ogni manufatto è tipicamente ottenuto assemblando parti diverse in materiali diversi".
Scasso ha aggiunto che, in Europa, il mondo della saldatura sta vivendo una carenza strutturale, nota e non risolvibile: l'insufficiente disponibilità di saldatori. In Italia, in particolare, mancherebbero ben 100.000 saldatori. "Occorre quindi automatizzare sempre di più i processi di saldatura", egli ha aggiunto. "Nel nostro settore, 'innovazione' è ormai diventato sinonimo di 'automazione'". E questo percorso di innovazione tecnologica porterà appunto al sopraccitato saldatore cibernetico. Quali sono i maggiori ostacoli che restano da superare? "Resta da perfezionare soprattutto la sensoristica di visione artificiale", ha sottolineato Scasso. Un altro problema riguarda la carenza di energia: ecco allora l'innovazione tesa ad ottenere riduzioni dell'energia spesa. Per esempio, l'efficienza di una tipica saldatura ad arco anni '70 è stata enormemente migliorata. Infine, rimane il fondamentale problema della sicurezza.

No comments: