3.26.2014

La vittoria di Rooma

Un progetto nato in Estonia dimostra come rendere fruibili al grande pubblico i dati disponibili in database ambientali interconnessi, per documentazione e interrogazioni

Valerio Alessandroni(1); Peeter Ennet(2); Jaan Aigro(3); Hannes Kinks(3); Robert Kullamaa(3); Ott Madis Ozolit(3); Ain Salula(3)

Nello scenario europeo, l’Estonia si sta sviluppando come una e-Country, con una forte informatizzazione di tutti i servizi piubblici. Affinché questo obiettivo abbia successo, tuttavia, è molto importante che il pubblico generico cominci ad accettarne l’idea e sia messo in grado di utilizzare agevolmente tutti i servizi disponibili; in caso contrario, l’insuccesso è assicurato.

Attualmente, in Estonia è disponibile un blocco di servizi e-Country accessibili a tutti I cittadini previa autorizzazione, che avviene tramite inserimento dei propri dati personali. Tale blocco si appoggia al sistema estone X-tee (‘via-X’, nella lingua locale). Tuttavia, non tutte le persone sono disponibili a pubblicare i loro dati personali come richiesto. 
Per abituare alla filosofia dell’e-Country, è quindi necessario offrire servizi che non costringano a rendere pubblici le proprie informazioni personali e tali servizi devono avere tutti lo stesso tipo di struttura. Ciò non esclude l’uso dell’X-tee, ma al contrario ne può semplificare ed estendere l’utilizzo in futuro.

Gestione delle acque
Qui sotto viene descritto brevemente un nuovo servizio e-Country, che offre alle persone informazioni senza costringerle a pubblicare i loro dati personali. Il progetto sta ricvevendo una forte attenzione da parte di organizzazioni ambientali nazionali estoni e norvegesi, ma riteniamo che anche qualche partner italiano potrebbe essere interessato, date le sue caratteristiche di innovazione, nell’ottica di un’amministrazione pubblica più efficiente e più vicina agli utenti.

La Direttiva sull’Infrastruttura delle Acque o WFD (Commissione Europea, 2000) è un elemento centrale nella legislazione sulle acque dell’Unione Europea. La WFD impegna gli stati membri a raggiungere entro il 2015 un buono stato qualitativo e quantitativo di tutti gli enti preposti alla gestione delle acque. Per raggiungere tale obiettivo, uno dei compiti più impegnativi è la selezione di misure economicamente convenienti per risolvere vari problemi degli enti idrici.

In particolare, l’Estonian Environmental Information Centre (EEIC) raccoglie, elabora, analizza e distribuisce informazioni sulla natura estone, sullo stato dell’ambiente e sui fattori che  hanno impatto sull’ambiente stesso. Inoltre, le informazioni sull’ambiente vengono messe a disposizione del pubblico generico, come previsto dalla Convenzione di Aarhus (Aarhus, 1998).

L’EEIC ha creato un gruppo di lavoro con alcuni studenti della Tallinn University of Technology (TUT) allo scopo di creare una serie di applicazioni, soprattutto modelli computazionali, per la creazione di un Estonian Water Information System (EWIS). Esso utilizzerà molti database differenti, a loro volta creati per la memorizzazione dei dati ambientali in Estonia. L’EWIS dovrà ottenere i dati necessari al suo funzionamento principalmente da tre database EEIC: l’Environmental Register, l’Information System of Environmental Permits e l’Information System of Estonian Nature. 

Poiché tali database non sono intrinsecamente interconnessi, è stato necessario pensare a un servizio add-on  con caratteristiche di bridge per assicurare la corretta comunicazione fra i database e i modelli, soprattutto perché i modelli possono essere interdipendenti fra loro. Le informazioni ambientali in possesso dell’EEIC saranno rese disponibili al pubblico tramite un servizio cartografico interattivo – utilizzabile da chiunque: scienziati, studenti, amministrazioni e semplici cittadini – che fornirà anche le applicazioni citate in precedenza. 
Un risultato ottenuto dagli sforzi del gruppo di lavoro è un metodo, descritto nella fig. 1, che verrà utilizzato per connettere i dati ambientali e i modelli computazionali. L’uso di tale metodo è dettagliato nel seguito dell’ articolo.


Figura 1. Metodo di connessione dei database

L’interfaccia di sistema è stata realizzata usando la tecnologia Geographic Information System (GIS). Tale tecnica permette, ad esempio, di testare vari scenari e tenere conto, nello stesso tempo, dell’influenza di misure diverse sull’intero bacino idrografico, fornendo un servizio cartografico interattivo a disposizione della base utenti per eseguire applicazioni e fare interrogazioni.

L’Estonia è molto adatta per progetti di questo tipo, grazie alle sue dimensioni contenute e alla notevole quantità di dati ambientali disponibili. In particolare, il numero di enti idrici in Estonia è facilmente gestibile ed è anche opportunamente monitorizzato. Molti dei corsi d’acqua estoni hanno stazioni di misura per la raccolta automatica dei dati, pertanto mantenere un flusso costante di nuove informazioni non presenta particolari difficiltà.

Nonostante esista già un tool sviluppato dal governo estone, l’X-tee, per consentire la comunicazione regolare fra i database amministrati dal governo stesso, il gruppo di lavoro non si è fatto limitare dai suoi vincoli. Tutti i database di cui il gruppo aveva bisogno sono amministrati in-house e, in futuro, l’X-road sarà incluso nel nuovo servizio, denominato Rooma (la città di Roma in estone, fig. 2). 

L’acronimo deriva da Relational, Object-Oriented, Models, Databases (‘Andmebaasid’ in estone). Il servizio bridge opererà da mediatore e traduttore fra i vari database che utilizzeremo, con il metodo di connessione (fig. 1) come base di riferimento. Poiché ogni databas è costruito in modo differente, i dati in esso contenuti sono intrinsecamente comprensibili solo per le applicazioni che sono state esplicitamente progettate per tale database. Questo problema verrà risolto con ‘Roma’, che stabilirà uno specifico formato per i dati ambientali. 

Per esempio, i database possono utilizzare modi differenti per stoccare i dati geospaziali. Alcuni usano oggetti geospaziali completi, mentre altri si limitano ad avere solo un ‘campo commenti’ incluso in una riga dati, che memorizza la posizione geografica in modo testuale. Se vi sarà la necessità di interrogare questi dati formattati in modo irregolare, Rooma li convertirà in un formato standard con il quale le nostre applicazioni avranno familiarità.


Figura 2. Le funzioni primarie di Rooma

Questo ci porta a un’altra decisione progettuale riguardante le nostre applicazioni – poiché dovevamo utilizzare un certo numero di database, abbiamo costruito semplicemente le nostre applicazioni in modo che ciascuna abbia la propria logica di interrogazione e la parte di comunicazione sia gestita da Rooma. 

Effettivamente, quindi, le nostre applicazioni sono costruite basandosi su Rooma anziché sui nostri database. Ciò significa che se dovremo connettere altri database in EWIS durante lo sviluppo, potremo farlo senza dovere editare la logica di interrogazione di tutte le applicazioni esistenti.
Il ciclo di comunicazione è molto semplice. Inizialmente, un utente dell’EWIS avvia un’applicazione perché desidera calcolare qualche risultato. L’utente richiede quindi il calcolo..A questo punto, l’applicazione trasmette a Rooma la sua richiesta e Rooma sceglie i database da interrogare per ottenere le informazioni necessarie. 

Dopo l’interrogazione dei database, Rooma elabora quindi i dati secondo un formato stabilito e li inoltra all’applicazione. Questo ciclo si ripete per ogni database. Infine, l’applicazione inizia a lavorare e restituisce il risultato del calcolo in funzione dei dati ricevuti dai database.
In più, i modelli sono interconnessi: il risultato di un modello può diventare l’ingresso di un altro modello. I modelli sono inoltre connessi ai database EEIC per l’installazione e l’inizializzazione automatiche. Anche le applicazioni possono essere interconnesse e lo devono essere, se è richiesta una modellazione complessa. E’ qui che Rome diventa ancora una volta utile, assicurando che tutti i dati siano convertiti in un formato specifico, leggibile automaticamente, che ogni componente può comprendere (fig. 3). 
Se un’applicazione richiede un input da un’altra applicazione, Rooma la esegue e restituisce i dati richiesti.


Figura 3. Flusso di lavoro per l’esecuzione di un modello

Rooma non è solo un tool vitale nelle intercomunicazioni fra i componenti dell’EWIS, ma è anche un tentativo di standardizzazione dei dati ambientali..L’idea di avere un formato dati non ambiguo è interessante non solo per gli sviluppatori dell’EWIS, ma anche per ogni idrologo perché, come affermato sopra, i dati ambientali a volte sono stoccati in modo caotico, in quanto lo stoccaggio dei dati non è centralizzato in un singolo database, ma in molti database più piccoli. 

Recentemente, Il W3C e l’ISO/IEC JTC 1 hanno iniziato una collaborazione, nata dal desiderio del W3C di utilizzare come standard internazionale le sue specifiche aperte. Anche qualsiasi tipo di standardizzazione dei web service ha un effetto sullo sviluppo dell’EWIS, perché l’EWIS stesso è un servizio fornito su web. L’omogeneizzazione del terreno dei web service dovrebbe dare l’esempio e, nello sviluppo dell’EWIS, intendiamo seguire tale esempio, cercando di standardizzare anche i dati che abbiamo utilizzato, benché in un ambito limitato.

E’ auspicabile che gli sforzi finora dedicati all’EWIS diano dei frutti, perché il sistema avrà un’ampia base utenti da soddisfare e semplificherà la vita di tutti coloro che hanno a che fare con le politiche idriche o l’idrologia in generale. Lo scopo è creare qualcosa che rappresenti un esempio da seguire, perché i principi usati nell’EWIS possono essere applicati anche altrove, dovunque sia richiesta una comunicazione senza ostacoli fra database e applicazioni, soprattutto nel campo dei dati nazionali pubblici, come l’argomento del nostro sistema informativo – i dati ambientali.

1 Guest professor Tallinn University of Technology
2 Estonian Environment Information Centre, Data analyst

3 Tallinn University of Technology, Student

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